La Commissione Europea ha pubblicato i risultati dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI – Digital Economy and Society Index) 2022, che rileva i progressi compiuti negli Stati membri in ambito digitale.
Finalità
Dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale e pubblica relazioni annuali sull’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). Ogni anno le relazioni comprendono profili nazionali, per aiutare gli Stati membri a individuare settori di intervento prioritari, e capitoli tematici che forniscono un’analisi a livello dell’UE nei principali ambiti della politica digitale. Il DESI compila una classifica degli Stati membri in base al loro livello di digitalizzazione e ne analizza il progresso relativo nell’arco degli ultimi cinque anni, tenendo conto del rispettivo punto di partenza.
La Commissione ha adattato il DESI per allinearlo ai quattro punti cardinali definiti nella proposta di decisione della Commissione relativa al programma strategico “Percorso per il decennio digitale” che fissa obiettivi a livello di Unione europea da conseguire entro il 2030 per realizzare una trasformazione digitale completa e sostenibile in tutti i settori dell’economia.
I risultati
I Paesi più all’avanguardia risultano essere la Finlandia, la Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia. Tuttavia anch’essi presentano alcuni deficit per per quanto riguarda la digitalizzazione, in particolar modo per ciò che concerne la diffusione di IA e big data (inferiore al 30% e lontana dall’obiettivo del decennio digitale per il 2030).
Attualmente nell’Unione la digitalizzazione è disomogenea, nonostante alcuni segnali di convergenza. la maggior parte degli Stati membri che cinque anni fa registravano un livello più basso di digitalizzazione sta avanzando a un ritmo più veloce degli altri, il che segnala una convergenza complessiva del digitale nell’UE.
La situazione in Italia
L’Italia, pur essendo la terza economia dell’UE per dimensioni, continua ad essere molto lontana dai capofila nella classifica DESI, e si trova ancora al di sotto della media Europea.
Fortunatamente l’Italia sta guadagnando terreno, avanzando a ritmi sostenuti. Nell’anno 2019 l’Italia era in 23° posizione (con un punteggio di 41,6 rispetto alla media UE di 49,4) e nel 2020 l’Italia era in 25° posizione (con un punteggio di 43,6 rispetto alla media UE di 52,6). Nel 2021 la competitività digitale dell’Italia è migliorata, facendole raggiungere la 20° posizione (con un punteggio di 45,5 rispetto alla media UE di 50,7). Questo trend continua nel 2022, in cui l’Italia ha raggiunto la 18° posizione (con un punteggio di 49,3 rispetto alla media UE di 52,3).
Le principali criticità risultano nel capitale umano e nei servizi pubblici digitali.
Negli ultimi anni le questioni digitali hanno acquisito attenzione politica, in particolare grazie all’istituzione di un Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, all’adozione di varie strategie chiave e al varo di molte misure strategiche.
In virtù dell’importanza economica dell’Italia per l’intera UE, i progressi che essa compirà nei prossimi anni nella trasformazione digitale saranno cruciali per consentire all’intera UE di conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030.